Condividiamo questo interessante articolo di Yamaha Music Europe Hub.
Creatività è crescita.
Di questo la nostra scuola ne è convinta.
Sapete da dove deriva la parola creatività? Nasce dal termine indoeuropeo keré che è radice di “crescere”, “creare” e “nutrire”. Ed è proprio alla crescita globale dell’individuo che l’azione educativa musicale si rivolge. Una corretta educazione musicale stimola la creatività individuale e permette alla persona di prendere consapevolezza di sé, delle proprie potenzialità, delle proprie diverse intelligenze, favorendone lo sviluppo e il loro utilizzo nell’agire quotidiano.
Lo sviluppo della creatività è il vero fiore all’occhiello del Sistema didattico Yamaha che, come forse saprete, è un percorso di educazione musicale che si sviluppa nel tempo. Troppo spesso nella concezione comune il concetto di educazione musicale diventa sinonimo di educazione strumentale, vocale, solfeggio. Infatti, se esistono molti corsi di musica più o meno validi che insegnano ai bambini a suonare questo o quello strumento, soltanto il sistema didattico Yamaha porta i bambini a comporre e suonare la propria musica. Una credenza accettata da molti, è quella di pensare che la creatività sia patrimonio esclusivo di pochi eletti, meravigliosamente dotati di genialità o talento dalla natura. Questo non è vero. Ognuno di noi può sviluppare il pensiero creativo e nei corsi di Musica Yamaha l’obiettivo è quello sviluppare la creatività di tutti i bambini, non soltanto dei più dotati! La musica È PER TUTTI!
Si comincia da piccolissimi con i corsi Yamaha Music Wonderland (per bambini di 3 anni) e Junior Music Course (per bimbi di 4 e 5 anni), che creano i requisiti di base per lo sviluppo della creatività (come l’orecchio musicale in tutte le sue sfaccettature, la capacità di armonizzare, la conoscenza dei principi base dell’armonia, lo studio delle più semplici forme musicali, l’uso della fantasia associata all’ascolto…). Una volta create le basi, il percorso che porta alla composizione di un brano vero e proprio comincia con dei piccoli giochi musicali fino ad arrivare a comporre interamente la propria musica.
Come sapete, però, non esiste una sola forma di creatività, ma ogni bambino ha la sua; per comporre un brano musicale alcuni bambini partono da una melodia, alcuni da un giro di accordi, alcuni da uno spunto ritmico, ma la stragrande maggioranza dei bambini parte da uno spunto descrittivo, dal volere raccontare o descrivere un personaggio, un’immagine, una storia. Possiamo facilmente associare questo processo all’apprendimento della propria lingua madre; notiamo che in un primo momento il bambino imita i suoni, le parole, dopo costruisce piccole frasi e poi con queste impara ed esprimere i suoi sentimenti, i suoi desideri e, appena un po’ più tardi, sarà in grado di trasformare il linguaggio in qualcosa di pratico e versatile.
Lo stesso identico processo si verifica nella musica. Pensando ai grandi compositori del passato e, in particolare, a uno dei più grandi, J.S.Bach, sappiamo per certo che dapprima studiò ed imitò le differenti tecniche compositive dell’arte musicale; dopo creò e trasformò quello che aveva creato; fece infinite varianti della sua stessa opera, come si dice, improvvisò su se stesso. Notiamo quindi che nel processo creativo la prima tappa consiste nell’imitare, la seconda nel creare e la terza (e ultima) nell’improvvisare, cosa quest’ultima che rappresenta il livello più alto della creatività.
E voi? Avete mai scritto una canzone?
E voi? Avete mai scritto una canzone?